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giovedì 3 maggio 2012

Green Hill, l’8 maggio protesta mondiale

 ”L’azione della minoranza dei manifestanti che ha fatto ingresso nella struttura, con certo uso di attrezzi e contemporaneo ingresso in più lati, è stata con ogni probabilità coordinata”.
Lo si legge nell’ordinanza di convalida dell’arresto dei dodici attivisti che hanno passato due notti in carcere per aver preso parte, seppur con diverse responsabilità, al blitz animalista contro Green Hill, che sabato 28 aprile ha portato alla liberazione di decine di beagle destinati alla vivisezione.
Ma nelle tredici pagine di ordinanza il gip di Brescia ha scritto anche che ”il particolare movente di evitare la destinazione di animali alla vivisezione” è ”certamente meritevole di apprezzamento”.
E sono proprio apprezzamento e maggior condivisione della causa antivivisezionista che gli animalisti di mezzo mondo tenteranno di ottenere con la mobilitazione in arrivo l’8 maggio. Il prossimo martedì sarà infatti la Giornata mondiale contro Green Hill e la vivisezione. Hanno già annunciato la propria adesione alla mobilitazione internazionale il Coordinamento fermare Green Hill, il Comitato Montichiari contro Green Hill e Occupy Green Hill. Gli obiettivi della protesta mondiale? Tra gli altri, rinnovare l’appello per la chiusura dell’allevamento di Montichiari, abolire la vivisezione, sostenere le persone arrestate lo scorso 28 aprile e scarcerate lunedì, lanciare un messaggio al governo italiano.
Questo perchè il 9 maggio la XIV Commissione del Senato esaminerà gli emendamenti all’articolo 14 della legge comunitaria 2011, per recepire la direttiva europea sulla sperimentazione animale.
A Brescia la protesta sarà nel centralissimo corso Zanardelli dalle 15 in poi. A Milano l’appuntamento è fissato per la stessa ora in piazza Mercanti. Presidi e proteste si terranno anche fuori dai consolati e dalle ambasciate italiane nelle principali capitali mondiali: da New York ad Amsterdam, da Londra a Parigi, passando per Varsavia, Brussels, Madrid, Atene, Cape Town, Adelaide e Claj Napoca, in Romania. Una lista che sembra destinata ad allungarsi, perchè gli attivisti del Coordinamento fermare Green Hill hanno invitato anche tutte le altre principali città italiane ad unirsi al coro di protesta.
Ciò che invece resta stabile da quattro giorni a questa parte è il numero di beagle recuperati dagli investigatori: solo tre cani sono stati restituiti a Green Hill, il legittimo proprietario. Gli altri ventisette, stando alle stime ufficiali, sarebbero nelle mani affettuose dei loro nuovi padroni. Stando a stime ufficiose, però, i cani che sono stati sottratti a morte certa nei laboratori sarebbero oltre sessanta. 




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